Sul
sito della battaglia di marengo venne costruita una villa , inaugurata
nel 1846 dal farmacista Antonio Delavo, che vi profuse tutte le
sue fortune.
Oggi ospita un museo con una collezione di armi, alcuni reperti
dell'epoca, una buona rassegna di stampe, oltre ad alcuni plastici
che rievocano le fasi della famosa battaglia.
Nell'antico e vasto parco che fiancheggia la villa, si trova l'ossario
dei caduti oltre al busto del generale Charle Luis Desaix.
La famosa colonna celebrativa, atterrata alla caduta di Napoleone,
venne trasferita in una villa a Fiume, al termine della
prima guerra mondiale tornò a Marengo nel 1922. La celebre carrozza
di Napoleone e Giuseppina, usata nel corso della celebrazione
del 1805, oggi si trova a Stupinigi e tutti i tentativi di riportala
nella sua sede naturale, sono stati vani. Davanti alla villa c'è
il monumento a Bonaparte Primo Console ( non Imperatore ) dello
scultore Benedetto Cacciatori attivo a Milano fino al 1871.
Il nome di Marengo ricorre spesso nelle tradizioni di Spinetta
Marengo ed Alessandria, oltre a due importanti vie , alcuni tradizionali
dolci tradizionali sono stati intitolati al famoso evento: i "
bon bon", i baci di Napoleone e la celeberrima " polenta
di Marengo ".
A Spinetta Marengo esiste ancora la locanda, oggi bar, della "
Lungafame ", un francesismo ( longue femme ) che sembra faccia
riferimento ad una vivandiera dalla notevole statura, presso la
quale Napoleone si fermò a mangiare, gustando quello che poi prese
il nome di " pollo alla Marengo ".
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